Ischia, la Pasqua che non t’aspetti

La corsa dell'Angelo, un evento da non perdere

Ali di folla, gruppi in festa, una banda musicale e tanta, tantissima emozione.
Ecco il corso di Forio che diventa un grande teatro a cielo aperto per una delle manifestazioni storiche più particolari dell’isola: la corsa dell’angelo.
Più di 400 anni di storia, per una mattinata tutta da vivere e da assaporare.
La domenica di Pasqua Forio rievoca il toccante momento in cui la Madonna rivede Cristo, Risorto.
Una mattinata intensa che coinvolge nel fisico e nello spirito centinaia di partecipanti di qualsiasi età, siano essi turisti o residenti.
La “Corsa dell’Angelo” ha un alto valore poetico i cui protagonisti sono quattro: Gesù risorto, la Madonna, S. Giovanni (apostolo ed evangelista) e un Angelo.
I luoghi della rappresentazione sono Corso Umberto I e Corso Matteo Verde, le due strade principali del centro del Comune di Forio.
La rappresentazione inizia fin dalle prime luci del giorno: le statue della Madonna, col volto coperto da un velo bianco, e di S. Giovanni vengono sistemate all’ingresso dell’Istituto Nautico in corso Matteo Verde.
Alle 10.30 nella chiesa della confraternita viene celebrata la messa solenne, seguita dalla processione aperta dallo stendardo celeste con al centro la riproduzione del quadro presente sull’altare e il pennacchio di piume bianche di struzzo. Al corteo si aggiungono i confratelli, con la propria croce e, a seguire, la Statua dell’Angelo, il clero e la statua del Cristo Risorto.
Il corteo si ferma in Piazza Matteotti e le statue vengono lasciate al centro. I presenti, coordinati da un direttore di orchestra e da un cerimoniere intonano il primo “Regina coeli”. Terminato il primo canto l’Angelo si volge verso il Cristo e, dopo il secondo canto, si inchina tre volte e spicca la prima corsa lungo l’affollato Corso Umberto I, fino alla Basilica di Santa Maria di Loreto, dove la folla, che compatta forma due ali ai lati della strada, intona il terzo “Regina coeli”.
L’Angelo si inchina tre volte verso la Madonna e S. Giovanni che, affiancati, percorrono lentamente Corso Matteo Verde, poi corre verso il Cristo che resta fermo nella sua postazione. Questa corsa viene ripetuta per ben tre volte, dopodiché l’Angelo si ferma sotto al campanile della Basilica per permettere alla Madonna e S. Giovanni di raggiungere Cristo lungo Corso Umberto I.
Giunti al vico Piazza la scena cambia: alla Madonna viene tolto il velo e, di corsa, percorre la strada che la separa dal Cristo, fermandosi alla sua sinistra.
Esplode la festa con le campane suonano la Gloria, vengono accesi fuochi di artificio e dai balconi vengono lanciati in strada migliaia di coriandoli colorati. Il “Regina coeli” viene intonato dalla folla festante in un coro improvvisato.
La statua di S. Giovanni, rivolta verso la Madonna e il Cristo, ora indietreggia affiancandosi all’Angelo, che, una volta raggiunto, corre verso le altre due statue, accolto dal “Regina coeli”. L’Angelo si profonde in tre inchini e indietreggia ritrovandosi vicino S. Giovanni, alla base del campanile.
Lo stendardo, allora, avanza per fermarsi dinanzi al Cristo e alla Madonna e compiere tre inchini al termine dell’ennesimo “Regina coeli”: la bravura del vessillifero risiede nel non toccare il suolo con le piume, requisito per ricevere, poi, un dono simbolico dalla confraternita ed essere riconfermati per il prossimo anno.
La partecipazione a questo evento è totale ed incondizionata, una tradizione tramandata di generazione in generazione che non ha eguali sull’isola.
Nota riguardo la statua: l’Angelo è una statua di legno dorato, che sulla base reca, in caratteri d’oro, l’annunzio pasquale :  “Regina coeli letare ( sic ) alleluia ” opera attribuibile alla bottega di Francesco Mollica o ad Angelo Stellato, attivo a Napoli con il figlio tra il 1602 e il 1649, specializzati nella realizzazione di statue raffiguranti l’Ecce Homo e Angeli Custodi

(tratto da “Arciconfraternita di S. Maria di Visitapoveri a Forio, quattrocento anni di storia” del prof. Agostino Di Lustro)

 

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