Casamicciola Terme

Il cuore termale dell'isola d'Ischia

Il caratteristico e costiero comune di Casamicciola Terme misura 5,60 kmq circa; ha una piccola marina per gli yacht e un entroterra con boschi di castagne e pinete, perfette per lunghe passeggiate.

Famosa, un tempo, per le sue ceramiche esportate in tutto il mondo, la cittadina termale è passata alla storia per essere inclusa nell’European Gran Tour del 1800 e visitata da tanti componenti dell’English Club, residenti a Napoli. La sua fama internazionale collegata alle terme conquistò George Berkley 1717 Byran, Mark Twain 1868, Henrik Ibsen che scrisse qui Peer Gynt e molti altri.

Sfortunatamente è anche nota per il terribile terremoto che nel 1828 distrusse la parte superiore del comune e l’area del Fango, il terremoto del 1881 di intensità più lieve, e il grande terremoto del 28 luglio 1883. Quest’ultimo fu devastante e causò 2313 morti, 1784 solo a Casamicciola. Le case modeste già danneggiate dai precedenti terremoti, non ressero e collassarono. Alberghi e l’Ospedale dei Poveri furono distrutti, conseguenze vi furono in tutta l’isola (La storia sismica dell’isola, purtroppo, ha visto ancora una volta Casamicciola Alta al centro di un fenomeno sismico registrato lo scorso 21 agosto 2017).
Casamicciola fu ricostruita, di nuovo e ospita anche meravigliosi resort termali. La maggior parte delle fonti termali presenti negli stabilimenti di Casamicciola hanno temperature che vanno dai 57 ai 72 gradi.

Lungo la strada che conduce a Ischai vi è il complesso termale del Castiglione. Il nome deriva da “fortezza” e era usato dai greci, siracusani e romani, la legenda vuole che anche Re Riccardo Cuor di Leone vi passò di ritorno dalle Crociate. Prima di tutto ciò era occupato nell’età del bronzo e del ferro.
Una baronessa tedesca vi costruì una villa nel 1940, ma durante la guerra andò via in Svizzera. La villa, disabitata, ospitò Winston Churchill e Re Giorgio VI nella loro visita alle forze armate durante la II Guerra Mondiale.
Dal lato opposto vi è il Monte Rotaro, usto coe cimitero durante il periodo del colera nel 1837. Fu Giovanni da Gussone, botanico dei Borbone, a ordinare la piantumazione dei pini e la creazione dei sentieri. Una scelta eccellente quella dei pini perchè producono frutti commestibili, crescono velocemente e sono forti, il loro legno è utilizzabile nella marineria e la loro parte superiore offre ottima ombra.

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